PERSONALE – Giorgio Storchi


Giorgio Storchi

Varchi Emotivi
Quando un artista riesce a coinvolgere lo spettatore facendolo diventare parte attiva e creativa dello stesso processo auto-analitico che lo ha portato alla creazione dell’opera, nasce quella che unanimemente chiamiamo “Arte”. Giorgio Storchi, in tal senso, costituisce un esempio perfetto di questo percorso. Nelle sue tele, infatti, ricorre ad un utilizzo del colore e della gestualità che mirano proprio a estrapolare la loro capacità intrinseca di suscitare forti risposte emotive.
Sono opere che non mirano a una totale perdita della realtà: più ma semplicemente il dato reale perde la sua importanza in quanto realtà e assume significato come portatore di emozioni. Dunque, Trovandosi ad osservare opere come “Nave Fantasma” il soggetto non è tanto l’oggetto in sé ma bensì i sentimenti che questo l’oggetto stesso può comunicare. La riduzione dell’aspetto figurativo permette infatti a Storchi di enfatizzare linea e colore e di inserire nel dipinto più elementi introspettivicomponenti sentimentali. Cosa succede difatti quando davanti a un quadro perdiamo l’aderenza al reale? Quando ai nostri occhi sono posti variazioni di colori, sfumature e gesti? Troviamo le emozioni.
Tutta la produzione di Storchi ruota attorno alla ricerca delle sensazioni più profonde e, attraverso le sue opere, ogni spettatore si trova a fare i conti con la propria interiorità, poiché, in assenza di un concreto rimando al reale, è costretto ad interpretare e modificare quelle forme. Si tratta di una sollecitazione dell’Io creativo: l’artista utilizza le pennellate per innescare un’esperienza percettiva che viene poi riccamente completata dall’osservatore. Le sue opere stimolano quelle funzioni mentali e cognitive di ordine superiore, come l’attenzione, le aspettative, la memoria e le associazioni visive interiorizzate, inducendo lo spettatore a intuire il senso dell’immagine di fronte a sé sulla base della propria personale esperienza. Si tratta di opere che portano a focalizzare l’attenzione sul lavoro in sé, senza riferimento a persone o ad oggetti nell’ambiente esterno. Si è portati a proiettare sulla tela le proprie impressioni, i propri ricordi, le proprie aspirazioni e i propri sentimenti, creando quel senso di edificante spiritualità che l’arte di Storchi riesce a provocare nel
pubblico. In questo processo, dunque, il modo di configurare la realtà fisica e psichica dell’artista si snoda in parallelo rispetto alle operazioni creative della mente dell’osservatore. Così, quando Storchi si trova a fare i conti con la propria intimità e a riversare sulla tela i propri sentimenti, anche lo spettatore si trova coinvolto nello stesso processo creativo. Le tele diventano così delle finestre sulle emozioni dell’artista, rispetto alle quali non ci si può porre come osservatori passivi, ma come parte attiva di questa esperienza.

Alex Dellapasqua – Italian Art Touch



Vernissage: sabato 5 oottobre 2022 – ore 18:00

Spazio IAT – Palazzo Ricci Curbastro

Via San Vitale 27/A, Bologna, INGRESSO LIBERO


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